Le regole sui controlli di velocità, a partire dall’obbligo di taratura degli autovelox imposto due anni fa dalla Corte costituzionale fino a ricomprendere tutte le altre regole aggiornate con la direttiva Minniti, stanno per diventare legge con il Dm Infrastrutture n. 282 del 13/06/2017 che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Gli organi di polizia e i gestori delle strade dovranno ora rispettare tali regole a pena di incorrere in condanne per abuso d’ufficio. Pertanto, molti Comuni dovranno rendere ben visibili le postazioni di rilevamento della velocità, non essendo più sufficiente anticiparne l’esistenza per mezzo di appositi segnali stradali.
La taratura degli strumenti, che era stata imposta dalla sentenza 113/2015 della Corte Costituzionale, consiste oggi nella verifica della precisione di misura (non solo dei prototipi, ma anche dei singoli esemplari degli apparecchi). La disciplina riprende la prassi del Ministero del 2005, quando l’operazione di taratura era stata ritenuta obbligatoria per quegli apparecchi che non sono presidiati dagli agenti.
Dopo la taratura viene eseguita la verifica della funzionalità (e cioè l’integrità e il buon funzionamento dell’apparecchio), che poi deve essere eseguita anche successivamente, dall’organo di polizia, prima che abbia inizio l’uso su strada. Di fatto tale controllo consiste in un’autodiagnosi dello strumento, il quale se rileva dei problemi li segnala o si disattiva autonomamente.
Per quanto riguarda le regole di dettaglio sui controlli, il recepimento della direttiva Minniti segna un punto di svolta fondamentale. Fino ad oggi le istruzioni emanate dal Ministero dell’Interno (vedi ad esempio la Direttiva Maroni del 14/08/2009) erano state emesse quali semplici circolari. Di conseguenza, per gli organi di polizia che decidevano di attenersi esclusivamente alle disposizioni di legge, ma non anche alle direttive, non c’era nessun tipo di sanzione. I Dm, al contrario, sono vincolanti, e quindi per coloro che non li rispetteranno sarà configurabile reato di abuso d’ufficio.
Una di quelle regole di dettaglio che spesso è stata disattesa fin da quando è stata emessa (anno 2009) è l’obbligo di rendere ben visibili al traffico le postazioni fisse degli autovelox, ponendo su di esse un segnale recante il simbolo del corpo di polizia che gestisce tale colonnina (e quindi il casco per i vigili urbani, oppure la sagoma di un agente se viene gestita dalla Stradale). D’ora in avanti, la presenza di tali segnali sarà obbligatoria.
Molti dei segnali che oggi preannunciano autovelox, invece, andranno eliminati! Si tratta di quei segnali di preavviso autovelox che si trovano in luoghi dove in realtà non si effettuano controlli con strumentazione fissa. Infatti, la direttiva Minniti ha stabilito che potranno essere presegnalate con cartelli stradali solo le postazioni autovelox fisse, o quei punti dove le pattuglie si appostano abitualmente, secondo criteri e piani prestabiliti. Invece, i controlli occasionali devono essere presegnalati con cartelli provvisori da appoggiare sull’asfalto.

RICHIEDI UNA CONSULENZA SU QUESTO ARGOMENTO